È risaputo che 1 SOLO ELEMENTO NEGATIVO all'interno di un gruppo ha il potere di creare delle CONSEGUENZE CATASTROFICHE sull'intero team: conseguenze che, spesso, si ripercuotono a macchia d’olio, generando il classico “effetto a cascata”!
Ma chi sono le cosiddette “mele marce”? Gli esempi non si contano e – mai come ora – brulicano nel mondo reale come in quello virtuale!
Di seguito riportiamo i profili comunicativi di tre esponenti della categoria per aiutarvi a smascherarli il più efficacemente possibile.
L’invidioso
Mosso da un impulso (auto)distruttivo e dominato da un costante senso di inferiorità, rosica nella speranza di riuscire a brillare di una visibilità che non sia fittizia come il numero delle sue amicizie su Facebook. I successi altrui gli provocano forti reazioni allergiche, perché lo mettono di fronte al suo senso di inadeguatezza, spingendolo ad assumere un colorito verde-bile con cui fa estremamente fatica a scendere a patti.
Linee guida per identificare un invidioso?
L’atteggiamento irriducibilmente vittimistico (gli status criptici sui social in modalità “mai na gioia”), le manie di persecuzione (il presentimento che gli altri lo vogliano perennemente fregare!) e l’attitudine a non fare nulla di pro attivo per apportare il benché minimo cambiamento nella sua vita. E ci mancherebbe? Che ne sarebbe di lui, se non potesse più lamentarsi?!
Il pettegolo
Cugino di primo grado dell’invidioso, ricorre a svariate strategie – più o meno subdole – per diffondere informazioni distorte (se non addirittura del tutto false) sul vostro conto. L’obiettivo? Quello di godere dell’attenzione altrui. Della tanto agognata luce dei riflettori. Di una “celebrità per procura” tristemente illusoria. Si nutre degli sporadici sprazzi di adrenalina che sperimenta, quando ha l’impressione che gli altri pendano dalle sue labbra per reperire dei gossip che, a ben vedere, suscitano meno interesse del ciclo riproduttivo dei cocoriti tropicali.
Linee guida per identificare un pettegolo?
Le domande incalzanti (poste con falsa aria di nonchalance) per carpire informazioni sensibili su chicchessia e il finto senso di colpa con cui le spiattella per appagare la sua sete di notorietà. L’attitudine a parlare sempre e solo di persone. Mai di fatti. Figuriamoci di idee. La tendenza a vivere più nel mondo virtuale che in quello reale e ad adottare un atteggiamento tipicamente voyeuristico che può spingerlo a stalkerare le sue vittime, estrapolando informazioni anche dai profili più blindati.
L’idiota
Si materializza di punto in bianco nei luoghi e nei momenti più inaspettati, spiazzando sistematicamente gli altri con comportamenti che sfuggono a qualsiasi logica preesistente. È famoso per la sua dote innata di creare disagi senza trarne il minimo vantaggio. Il paradosso? Spesso è il primo a fare i conti con le conseguenze della sua idiozia, ma – essendo totalmente privo di consapevolezza – non ne ha la minima percezione. Motivo per cui, riesce a mantenere un atteggiamento sempre allegro nei confronti della vita e a condurre un’esistenza spensierata.
Linee guida per identificare un idiota?
Mi spiace deludervi, ma ci aggiriamo su un terreno minato, visto che gli "illustri" esponenti della categoria pare campeggino a qualsiasi latitudine e all'interno di qualsiasi stratificazione socio-culturale. Questo significa che, attualmente, non esiste nessun parametro che funga da discriminante per identificare/escludere la loro presenza. Qualche spia? Creduloni per indole, tendono a prendere per oro colato anche la bufala più eclatante e – naturalmente – a diffonderla senza verificarne l’attendibilità, convinti di fare del bene al prossimo!
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