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COME CHIEDERE UN AUMENTO DI STIPENDIO?

Aggiornamento: 11 dic 2020



Può suonare una domanda provocatoria, soprattutto in questo periodo storico.

Ma è vero che, da che mondo è mondo, laddove la crisi e lo spettro del fallimento dilagano in molti settori – parallelamente – si aprono anche numerose sfide ed opportunità in altri. Come sosteneva Einstein: “È nella crisi che sorgono le scoperte e le grandi strategie”.

Passiamo, quindi, in rassegna alcuni consigli pratici per capire con quali modalità procedere.

1. CREDERE IN SE STESSI

Per prima cosa, occorre partire da noi stessi. Dobbiamo comprendere che, all’interno di un percorso professionale è naturale puntare alla nostra crescita, soprattutto quando stiamo stiamo svolgendo un ottimo lavoro, quando ci stiamo distinguendo per le nostre capacità e – non da ultimo – quando ci accorgiamo che le nostre prestazioni stanno contribuendo a fare la differenza, ovvero a portare dei risultati tangibili all'organizzazione che ci ha assunti.

In tutti questi casi non dobbiamo correre il rischio di “sentirci sbagliati”, ma prendere consapevolezza che ci siamo conquistati il diritto di muovere questa richiesta, a prescindere dalla risposta che otterremo.



Può apparire un passaggio banale, ma molte persone non si sentono meritevoli di avanzare delle pretese economiche oppure tergiversano, perché temono di rovinare i rapporti con i loro superiori e quindi procrastinano nella speranza che le loro prestazioni - prima o poi - vengano riconosciute.

Per calarsi nel mood appropriato, qualora l’autostima vacillasse e se ne sentisse il bisogno, può essere utile consultarsi con un coach specializzato.

2. VALUTARE IL CONTESTO

Dopo aver preso consapevolezza della legittimità della nostra richiesta, il passo successivo è quello di valutare bene le condizioni contestuali.

È inutile chiedere un aumento di stipendio, quando l’azienda sta navigando in cattive acque, quindi – se siamo a conoscenza di recenti licenziamenti o di tagli imminenti – meglio aspettare che le condizioni tornino ad essere favorevoli per proteggerci da un NO scontato e da uscite infelici con chi condivide la nostra scrivania.



Per avere maggiori probabilità di ottenere un riscontro positivo, sarebbe meglio avanzare la proposta in un momento di buona salute o – meglio ancora – in un momento di crescita aziendale, magari dopo l’acquisizione di un cliente importante oppure dopo esserci resi protagonisti di un traguardo determinante o di un risultato di rilievo.

3. SCEGLIERE LE MODALITÀ

Può suonare paradossale, ma la stessa richiesta di aumento di stipendio può portare ad esiti molto diversi, a seconda del modo in cui viene formulata. Perché se le parole sono importanti, la modalità relazionale per la quale opteremo lo è ancora di più!



Quali sono gli errori da evitare?

Fingere un approccio casuale


Un atteggiamento di questo tipo fa a pugni con la volontà di dimostrare la ragionevolezza della nostra mossa. Senza contare che il nostro superiore, sentendosi preso in contropiede, potrebbe indisporsi e chiudersi.

Avanzare la richiesta per email


In linea di principio, sarebbe buona prassi parlare della tematica durante una conversazione più lunga che riguardi per intero la nostra carriera. Via email limitiamoci a fissare appuntamento con il nostro superiore, facendogli presente – in termini generici – che ci piacerebbe prenderci del tempo per valutare insieme il nostro sviluppo di carriera.

4. RACCOGLIERE INFORMAZIONI

Una volta ottenuto l’appuntamento con il nostro superiore, occorre raccogliere il maggior numero di informazioni possibili da utilizzare a nostro vantaggio.

Informazioni esterne


Per capire se gli aumenti sono regolati sulla base di tabelle fisse/condivise è determinante conoscere il contenuto di eventuali policy riguardanti lo stipendio. Altrettanto fondamentale è aggiornarsi sullo stato del mercato del lavoro per verificare se il nostro stipendio è in linea, o meno, con la media nazionale.

Informazioni interne


Alcuni esperti sostengono sia utile stilare una lista dei propri punti di forza, dalla quale dovrebbero trasparire le prestazioni di cui ci siamo resi protagonisti e che hanno portato un vantaggio all’azienda. L’asso nella manica? Riferirsi a dei casi concreti, dimostrando che il nostro aumento può tradursi in un valore aggiunto effettivo per l’intera struttura. Oltre a questo, occorre essere pronti a rispondere alle domande di rito, nonché ad esplicitare chiaramente il tipo di aumento desiderato. Lo stesso potrà corrispondere ad una percentuale sui successi, ad un nuovo fisso mensile oppure a dei benefit materiali.



Una curiosità?

Dal punto di vista comunicativo, molti studiosi concordano sul fatto che sia più efficace “spalmare” la richiesta su base mensile, anziché su base annua (invece di parlare di CHF 1'800 in più all'anno, meglio riferirsi ad un piccolo aumento di CHF 150 al mese).


5. DIMOSTRARSI PROATTIVI

Durante l'attuazione del colloquio è determinante mostrarsi in sintonia con noi stessi e dare l’impressione di avere la situazione sotto controllo. Ansia ed emotività potrebbero giocarci un brutto tiro, facendoci apparire titubanti, indecisi o – peggio ancora – avidi ed arrivisti.


Per riuscirci, occorre prestare attenzione ad alcuni aspetti di comunicazione paraverbale e non verbale. Esaminiamoli nel dettaglio.



Timbro della voce


Gli studi e le ricerche hanno dimostrato che se la voce è troppo acuta, stridente o metallica, c'è il rischio che produca un effetto di disagio fisico nell’interlocutore che lo induce a sbarrare il passo al messaggio. L’ideale, per rendere una conversazione gradevole, sarebbe parlare alla giusta velocità e con un tono di voce piacevole ed udibile.

Linguaggio del corpo


Per veicolare un'idea di padronanza di sé, è importante evitare i gesti che tradiscono nervosismo. Qualche esempio? Tamburellare con le dita sul tavolo, infilarsi e sfilarsi continuamente gli occhiali, giocherellare con la penna e dondolare ritmicamente le gambe.

Abbigliamento


Nonostante l’abito non faccia il monaco, alcune regole di base vanno rispettate. No al look trasandato, ma anche agli outfit in modalità Beatrice Borromeo al Ballo della Rosa. Vestirsi in modo semplice, ma curato – astenendoci dal recitare dei ruoli che non ci appartengono – può fare la differenza.

6. CONCLUDERE SPORTIVAMENTE

Come comportarsi di fronte ai tentativi di dissuaderci?


Il monito è quello di mantenere la calma, optando per un atteggiamento di "dolce fermezza". In altri termini: ripercorriamo il filo logico insito nelle nostre argomentazioni, avvalendoci il più possibile di esempi concreti.


Un autogoal clamoroso? Sfruttare una nuova offerta di lavoro – reale o fittizia che sia – per raggiungere il nostro obiettivo. Se proprio non riusciamo a trattenerci, dobbiamo quantomeno essere pronti ad accettare le conseguenze del nostro bluff, ovvero il fatto che il nostro superiore potrebbe indisporsi, rifiutandoci l’aumento ed accettando in tronco le nostre dimissioni.



Come incassare un due di picche?


Se dovessimo ricevere un no secco come risposta, evitiamo gli scatti d’ira e gli atteggiamenti negativi che potrebbero compromettere il nostro percorso professionale (tipo catapultarci fuori dalla stanza, sbattendo la porta). Chiediamo piuttosto spiegazioni puntuali e consideriamo l'incontro come un’occasione di crescita e di miglioramento.


Last but not least? Ricordiamoci di ringraziare a prescindere dalla risposta ricevuta: oltre ad essere segno di buona educazione, può rivelarsi una mossa vincente in un'ottica futura.


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