Quanto incide effettivamente la bellezza nell’ambito di un colloquio di selezione? Quanto conta nel 2020, nella società dell’apparire, in cui prima di pubblicare una foto sui social la modifichiamo con 567 filtri diversi?
Parecchio! È innegabile che a parità di expertise, tra la Bella e la Bestia, spesso è la seconda a uscirne sconfitta (scornata dal fantomatico “Le faremo sapere”), ma è anche vero che questo criterio incide maggiormente quando ci si candida per posizioni di front office, in cui il contatto con la clientela è determinante.
Il premio di consolazione? Se il lato estetico non è supportato da un know how quantomeno dignitoso, può avere un impatto decisivo sul breve termine, ma alla lunga la carenza conoscitiva verrà a galla. Come diceva Warren Buffet durante la crisi dei subprime: “Quando la marea di ritira, si vede chi stava facendo il bagno senza costume”.
Detto ciò, vediamo di tracciare alcune linee guida di comunicazione non verbale per capire come presentarci al meglio a un colloquio di selezione. Perché – se la bellezza non è tutto – un aspetto garbato e gentile è una perenne lettera di raccomandazione.
SGUARDO
È bene parlare guardando in faccia chi si ha di fronte, sorridendo e facendo frequenti cenni di assenso con la testa, gli occhi, e la bocca. Non è cortese lasciar vagare lo sguardo mentre chi ci parla tenta di ottenere la nostra attenzione.
MOVIMENTI DEL CORPO & GESTI
Il gesticolare è una componente espressiva efficace, ma va usata con discrezione. Il consiglio è quello di usare i gesti a sostegno delle parole per chiarire ciò di cui stiamo parlando, ma senza scadere nell’esagerazione.
I NO assoluti:
- Tamburellare con le dita o con la penna
- Dondolare ritmicamente le gambe
- Infilarsi e sfilarsi continuamente gli occhiali
- Grattarsi attraverso gli abiti
- Mangiarsi le unghie
- Toccarsi i capelli
- Stirarsi e sbadigliare
LATO ESTETICO
MANI
Siano pulite e idratate con unghie curate: corte per gli uomini e lunghe poco più del polpastrello per le donne. Lo smalto è ammesso, purché si scelga un colore sobrio e si ritocchi quando scheggiato.
CAPELLI
Siano lavati, ben tagliati e pettinati. Non esistono regole precise su acconciatura, lunghezza e colore: l’importante è che l’insieme veicoli l’idea di ordine e cura. Attenzione alle “nevicate” di forfora sulle spalle.
PELLE
Il galateo non si oppone più all’incarnato scuro, a patto che l’eccessiva esposizione solare non finisca col disidratare la pelle e col rendere il colore del viso troppo diverso da quello del corpo.
ABBIGLIAMENTO
Gli abiti con cui ci presentiamo devono essere puliti, ma anche discreti (quindi mai troppo originali o appariscenti per forme, taglio e colori). Inoltre, è importante che siano di buona qualità e, soprattutto, intonati al nostro fisico e alla nostra personalità per evitare di ritrovarci a recitare ruoli che non ci appartengono.
I NO assoluti:
- Stringere la mano indossando i guanti
- Indossare il capello in un luogo chiuso
- Portare camicie troppo strette
- Rimboccarsi le maniche della giacca
- Giocherellare con le chiavi o con le monete in tasca
- Allentarsi la cintura dei pantaloni
Per le donne: attenzione agli sbaffi di rossetto o di fondotinta sui vestiti e a non lasciare intravedere da sotto gli abiti la biancheria intima. Le calze non devono essere smagliate e le scarpe mai con tacchi troppo alti e in cattive condizioni.
CONCLUSIONE
Una volta si diceva: “La bellezza esteriore è un dono, quella interiore una meta conseguibile”. Oggi non è più così. Grazie ai progressi nel campo della medicina estetica, possiamo ottenere entrambi i piccioni con una fava. Ma se la bellezza esteriore può farci vincere uno sprint, sul lungo termine sarà la bellezza interiore a spuntarla, ovvero: cordialità, lealtà, bontà d’animo, classe e gentilezza.
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